La dislessia è un disturbo piuttosto diffuso che esordisce negli anni della formazione scolastica. Non è una malattia quindi non esistono cure.
Con il supporto di un insegnante qualificato, un bambino dislessico può fare enormi miglioramenti, e può anche imparare una lingua straniera!
La dislessia fa parte dei disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e, tra le altre cose, influisce sulla capacità di distinguere i diversi fonemi che compongono le parole, un’abilità indispensabile per leggere e scrivere in maniera corretta e fluente.
Un bimbo dislessico può essere molto intelligente e creativo, ma avere qualche disagio con le abilità scolastiche di base. Per questo motivo, riconoscere la dislessia ad un età precoce serve per organizzare un approccio personalizzato allo studio, evitando così che il bambino si sente in più difficoltà a scuola rispetto ai compagni.
Identificare questi sintomi non appena compaiono e associarli subito a un DSA è fondamentale. Si avrà infatti la possibilità di aiutare il bambino prima che insorgano problemi di tipo psicologico, dovuti ad una bassa autostima e al sentirsi diverso rispetto ai coetanei.
È importante che gli insegnanti creino un ambiente di apprendimento positivo, che aiuti il piccolo ad acquisire confidenza e ad integrarsi con i compagni.
Di seguito, qualche consiglio utile sia agli educatori che ai genitori per fornire un supporto adeguato a un bimbo con DSA.
Con l’aiuto corretto da parte di figure specializzate, questi problemi possono essere superati; tuttavia, spesso è difficile per gli educatori scegliere le modalità di insegnamento migliori, dato che ogni studente dislessico presenta sintomi differenti.
Ad esempio, può presentare difficoltà nel:
decodificare i testi e dare un senso alle parole
connettere le lettere a un suono preciso
riconoscere i vocaboli già incontrati in altri testi
leggere e scrivere in maniera fluente
Un bambino con DSA ha bisogno di maggiori attenzioni rispetto ai compagni. Non significa che debba essere trattato in modo diverso, ma va seguito con un occhio di riguardo.
È importante che gli insegnanti si assicurino che il bambino abbia recepito tutte le informazioni date e i compiti assegnati, che lo incoraggino anche se commette un errore (utilizzando il cosiddetto rinforzo positivo) e che si rendano disponibili in caso di necessità.
Se la classe è formata da un numero ristretto di studenti, sarà più facile per gli insegnanti dedicare il giusto tempo al bambino dislessico e anche lui si sentirà più a suo agio e al sicuro in un ambiente accogliente e familiare.
Molti genitori sono convinti che sia impossibile per un bambino con DSA imparare una seconda lingua. In realtà, molti studi dimostrano come il bilinguismo migliori la flessibilità cognitiva e, di conseguenza, la capacità di apprendere nuove abilità e nozioni.
Senza dimenticare i benefici dal punto di vista psicologico: apprendere una nuova lingua farà sentire il bambino più sicuro di sé e capace quanto i coetanei.
È importante utilizzare gli strumenti adeguati per fare in modo che il bimbo riesca ad assimilare i suoni e le parole inglesi nel modo corretto.
Canzoni, musica, cartoni animati e filastrocche in inglese sono mezzi davvero efficaci per semplificare lo studio di una seconda lingua. Il lessico semplice, i vocaboli ripetuti molte volte – magari in rima – vengono compresi, ricordati e assimilati in modo più rapido e divertente. In questo modo, l’apprendimento sarà naturale e non percepito come una forzatura o come qualcosa di didattico in senso stretto.
Chiedere a un bimbo dislessico di ripetere o leggere frasi complesse o con molte parole nuove lo farà sentire frustrato e demotivato.
Sia gli insegnanti che i genitori dovrebbero inoltre incoraggiare i bambini dislessici a scrivere il più possibile, soprattutto in corsivo, ad analizzare la loro scrittura e ad essere anche autocritici. Questo li stimolerà a fare del loro meglio, senza sentirsi frustrati o risentiti perché una persona esterna ha criticato il loro modo di scrivere.
È importante chiedere al bimbo di scrivere e leggere parole conosciute, che non gli causino problemi in termini di spelling o significato.
Bisogna inoltre ricordare che per uno studente con un disturbo dell’apprendimento ogni nuova nozione richiede un maggiore sforzo e concentrazione rispetto agli altri.
Ciò significa che, al termine delle lezioni, sarà più stanco e la probabilità che faccia errori durante i compiti a casa più alta. È importante che i genitori non lo sgridino, ma che utilizzino anch’essi il rinforzo positivo, motivando a impegnarsi e a riprovare.
Ogni bambino dislessico ha caratteristiche diverse rispetto ad un altro e ha bisogno di essere seguito in base alle sue risorse e debolezze. Gli educatori devono adottare un approccio flessibile e utilizzare il metodo più efficace per le singole esigenze. Inoltre, è importante premiare anche i più piccoli progressi, per incoraggiare lo studente a migliorare sempre di più.
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